Esperto di Calcio

31 ottobre 2012

Il nuovo profeta danese: Andreas Retz Laudrup

tratta da telegraph.co.uk
Proveniente da una famiglia di grandi calciatori, il destino di Andreas Retz Laudrup non poteva che essere su un campo da calcio. Figlio del mito danese Michael Laudrup, Andrea nasce a Barcellona il 10 novembre 1990. In famiglia è ben presto instradato al mondo del calcio, seguendo le orme non solo del padre, ma anche dello zio Brian, altra istituzione del calcio danese.
Trasferitosi in Danimarca ancora in tenera età, Andreas cresce nelle giovanili del Søllerød-Vedbæk, squadra dei sobborghi di Copenaghen. A 17 anni si trasferisce al Real Madrid, militando un anno nelle giovanili della squadra Merengue. A Valdebebas cresce molto, come uomo e come calciatore, tanto che nel 2008 si sente pronto per il debutto nel calcio dei grandi. L'opportunità gliela da il Nordsjaelland, società danese militante nel massimo campionato. Il giovane Laudrup si ritaglia progressivamente i suoi spazi. Dopo l'esordio il 23 aprile 2009, nella sconfitta casalinga con il Brøndby, seguono maggiori presenze e responsabilità.
Nella stagione 2009-2010 contribuisce alla vittoria della Coppa di Danimarca, realizzando anche la sua prima rete fra i professionisti. L'anno seguente la conferma in Coppa e la prima affermazione in campionato. Lo scudetto danese regala al Nordsjaelland non solo fama e notorietà, ma anche la possibilità di partecipare alla Champions League. Nella massima competizione continentale per club, Laudrup esordisce il 19 settembre di quest'anno.
Punto fisso delle nazionali giovanili danesi, Andreas Laudrup è un giocatore di talento. 175cm per 61kg di peso, è un centrocampista dinamico e dotato di un'ottima tecnica di base. Nel corso della gara casalinga contro la Juventus mette in mostra tutto il suo repertorio, regalando geometrie e ordine tattico. Nonostante i suoi 21 anni, mostra una maturità calcistica non indifferente. Visione di gioco e senso della posizione fanno di Laudrup un mediano da non perdere d'occhio. Forse non avrà una carriera come quella del padre, ma non è utopistico pensare a lui come il nuovo regista della nazionale danese ai Mondiali di Brasile 2014. Il commissario tecnico Morten Olsen lo sta seguendo da vicino e la convocazione non dovrebbe tardare ad arrivare.



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