Esperto di Calcio

28 novembre 2012

Squadre leggendarie: il Borussia Dortmund di Klopp



Nella storia recente del nostro continente, un posto di rilevanza va dalla alla regione tedesca della Ruhr. Situata nella Germania nord-occidentale, non è solo un grande bacino idrico, ma è stata soprattutto la regione demilitarizzata alla fine del primo conflitto mondiale. A cavallo fra il 1921 e il 1923, infatti, le truppe francesi invasero la zona della Renania settentrionale e ne fecero una zona "cuscinetto".
La Ruhr non è però solo un luogo storico e la sede dei più imponenti giacimenti minerari tedeschi. E' anche e soprattutto la "casa" di due delle più grandi squadre teutoniche: lo Schalke04 ed il Borussia Dortmund.
Oggi voglio parlare proprio dei giallo-neri di Dortmund, tornati da un paio di stagioni ai grandi livelli di fine anni '90.
Fondato nel 1909, il BVB, deriva il suo nome da un interessante aneddoto. E' infatti stata una perfetta fusione fra il nome della città, Dortmund appunto, e il termine Borussia. In latino era la denominazione della Prussia, da queste parti più semplicemente una celebre fabbrica di birra. Balzato agli onori delle cronache alla fine del XX secolo, ha vissuto negli ultimi dieci anni un periodo di difficoltà. A risollevare l'onore del club ci ha pensato uno degli allenatori più interessanti del panorama calcistico mondiale:  Jürgen Klopp. Ex difensore del Magonza, Klopp si è seduto sulla panchina del Borussia Dortmund nel 2008. Il primo lavoro del tecnico è stato quello di ringiovanire la rosa a propria disposizione. Attorno allo storico capitano Sebastian Kehl, ha costruito un "esercito" di giovani fortissimi. Dal vivaio del club ha promosso Mario Gotze ('92), Marcel Schmelzer ('88), Kevin Großkreutz ('88) e İlkay Gündoğan ('90); a pochi euro ha invece portato in giallo-nero alcuni dei più interessanti giovani: Neven Subotic ('88), Robert Lewandowski ('88), Marco Reus ('89), Mats Hummels ('88), e Sven Bender ('89). Alla faccia della poca esperienza.
Il gruppo ha iniziato a seguire alla lettera le istruzioni di Klopp, che ha plasmato una squadra bella ed efficace. La compagine tedesca da vita ad un calcio totale, basato su di un modulo tattico ben definito: 4-2-3-1.
Gli esterni sono il fulcro del gioco di Klopp, tanto in offesa quanto in difesa. La loro velocità ed imprevedibilità permette da un lato di aprire qualsiasi difesa, dall'altro di chiudersi rapidamente. Ne sa qualcosa il Real Madrid di Mourinho, schiantato al Westfalenstadion ed inchiodato su un fortunoso 2a2 (per gli spagnoli) al Bernabeu.
Il portiere, Weidenfeller, sebbene non sia un fuoriclasse del ruolo sa comandare la difesa. I compagni hanno totale fiducia in lui, così come il tecnico. La coppia di difensori centrali è un perfetto misto di potenza e tecnica. Subotic è insuperabile sulle palle aeree, Hummels ha tempismo e piedi dolcissimi per essere uno stopper. Sulle fasce Schmelzer e Piszczek sono due mastini, chiedete ad Angel Di Maria e Cristiano Ronaldo, in difficoltà per tutti i 180 minuti contro i tedeschi.
Davanti alla difesa due molossi, Kehl e Bender. Sono loro a dare equilibrio alla squadra e, allo stesso tempo, i primi a far partire l'azione. Hanno due polmoni infiniti, grande grinta, ma anche visione di gioco e lungimiranza tattica. Klopp chiede ai due di essere una diga difensiva, ma anche di far partire l'azione. La palla passa sempre dai loro piedi, in ogni azione. La tranquillità con cui giocano i due mediani è direttamente proporzionale alla qualità dei quattro uomini che hanno il compito di offendere.
A destra gioca Marco Reuss, squisito mix di corsa e tecnica. Il giovane tedesco è uno dei "ragazzini terribili" di Klopp. Ha pedi sopraffini, intelligenza tattica ed uno spietato senso del goal. Non è solo un trequartista bravo con i piedi, sa inserirsi come pochi al mondo. Otto reti in 18 partite sono, quest'anno, il biglietto da visita con cui si è presentato a Dortmund.
Sulla trequarti, ma in posizione centrale, gioca un altro gioiello: Mario Gotze. Classe 1992, il prodotto del settore giovanile giallo-nero è destinato a diventare un campione. Ha tutto: piedi, corsa, visione di gioco, senso del goal ed altruismo. E' in grado di accendere la luce in un lampo, di cambiare la partita con una sola giocata. Pagherei di tasca mia per vederlo giocare in Serie A, perchè è un calciatore fantastico.
A sinistra Kevin Großkreutz, il meno noto dei tre. Il ragazzone di Dortmund non è solo potente e decisivo, ma anche generoso ed imprevedibile. E' bravissimo a sfondare le difese con la sua progressione ed è preziosissimo nel gioco aereo. Con i suoi 186 cm risulta decisivo sui calci da fermo.
In avanti giostra, come unica punta, Robert Lewandowski. Come spesso capita, anche in questo caso la gloria e la notorietà maggiore se la prende proprio il bomber polacco. Non è immeritata, anzi. Il numero nove è fondamentale nel gioco di Klopp, fa reparto ed è uno spietato terminale offensivo. Col tempo si sta smaliziando sottoporta, migliorandosi di partita in partita. Son lontani i tempi in cui faceva tutto bene e poi sbagliava la conclusione, oggi Lewandowski è letale. Quattro goal in cinque  partite nel girone di Champions League sono uno score di tutto rispetto. Non è un caso se Juventus e United sono sulle sue tracce, ma il Borussia è una bottega molto cara.
Difficile trovare in Europa una squadra che esprima un calcio più bello. Non so fino a che punto la squadra di Klopp potrà arrivare, ma la favola è destinata a continuare. Con questa dedizione al lavoro e quest'impegno, bissare il successo in Champions League non è poi un'utopia.

2 comments:

Finalmente qualcuno che parla del BVB! Credo che sia una squadra dalle potenzialità notevoli, con tanta tanta tecnica e un buon allenatore. I giovani sono tutti di prospettiva e a Dortmund non hanno problema a venderli. Basta che sia alle loro condizioni. Loro poi sapranno investirli nel modo migliore. Un piccolo omaggio al pubblico di Dortmund, il più caldo di Germania e secondo me uno dei più esaltanti d'Europa!

Parlare in termini entusiastici del Borussia Dortmund, da juventino, è difficile. Ma la squadra della Ruhr è fortissima, davvero. Gioca un calcio frizzante e solido, che la Juve può a tratti ricordare. Rispetto ai bianconeri, però, il BVB ha un potenziale offensivo pazzesco, con un trio di finalizzatori di valore assoluto. Ed il più vecchio è classe 1988..

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