Esperto di Calcio

14 novembre 2012

Il piccolo Faraone: Stephan El Shaarawy

Nome: Stephan Kareem
Cognome: El Shaarawy
Data di nascita: 27 ottobre 1992
Luogo di nascita: Savona
Squadra di appartenenza: Milan
Altezza: 178cm
Peso: 72kg
Piede: destro



Definire "giovane promettente" un ragazzo del 1992 in grado di realizzare 8 goal in 12 partite di Serie A è un eufemismo. Mi spingerò oltre e descriverò Stephan El Sharaawy come una futura stella del calcio italiano ed europeo. Stephan Kareem El Shaarawy, nato a Savona il 27 ottobre 1992, è un attaccante di straordinario valore. Ragazzo con i piedi per terra e la testa sulle spalle, proviene da una famiglia italo-africana. Il padre, egiziano trapiantato a Savona, lo spinge verso lo sport. Il piccolo Stephan non ha dubbi: vuole giocare a calcio. Cresciuto nelle giovanili del Legino, richiama l'attenzione degli osservatori genoani. Le relazioni sul giovane centrocampista offensivo sono ottime, tanto che nel 2006 il Genoa decide di tesserarlo ed inserirlo nella sua Primavera. Con i giovani rossoblu El Shaarawy fa il bello ed il cattivo tempo, dimostrando di essere di un'altra categoria. Gianpiero Gasperini, tecnico del grifone, lo aggrega in inverno alla prima squadra. Il 21 dicembre 2008, nella vittoria casalinga contro il Chievo Verona gli regala il debutto in Serie A. A 16 anni, un mese e 24 giorni è il più giovane esordiente con la maglia del Genoa ed uno dei dieci più giovani in assoluto nella massima serie italiana. Nonostante l'exploit con i grandi, la dimensione del giovane talento è la Primavera, che guida alla vittoria dello scudetto 2009-2010 realizzando anche una rete nella finale contro l'Empoli. Nell'estate 2010 la prima vera occasione nel calcio che conta. Il Genoa lo cede in prestito al Padova, società militante in Serie B. Bastano quattro giornate ad El Shaarawy e realizza il primo goal fra i professionisti, primo di una buona serie. A fine anno l'italo-egiziano collezionerà 25 presenze e 7 goal, un bottino sufficiente per richiamare l'interesse del Milan. I rossoneri, che vantano da sempre un gran rapporto con il presidente rossoblu Preziosi, lo acquistano in compartecipazione. Mentre tutti si aspettavano un prestito in Serie A o nuovamente in B, Massimiliano Allegri decide di tenere in rosa il ragazzo, soprannominato "Il Piccolo Faraone". Nonostante la presenza di grandi campioni all'interno dell'attacco rossonero, El Sharaawy riesce a ritagliarsi i suoi spazi. Dopo l'esordio con il Napoli ecco il primo goal alla scala del calcio: il 21 settembre firma il goal del pari contro l'Udinese. La prima stagione con il Milan va in archivio con un secondo posto in campionato e l'esordio in Champions League, dove non riesce però ad iscrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori. Nell'estate 2012 il Milan perde Inzaghi ed Ibrahimovic, i tempi sono maturi per trovare maggior sapzio. El Shaarawy non si limita a giocare di più, esplode letteralmente. Con 9 goal in 16 presenze totali diventa il vero e proprio leader dell'attacco del "Diavolo". Campionato o Champions non fa differenza, ogni occasione è buona per realizzare un goal. Le sue prestazioni gli valgono anche la prima chiamata in Nazionale maggiore, dove Prandelli lo inserisce con una certa stabilità ormai.

 Destro naturale, il piccolo Faraone nasce come centrocampista offensivo. Agli albori della carriera è impiegato come trequartista di sinistra, avendo così la possibilità di rientrare e calciare verso la porta. Con il passaggio al Milan si trasforma progressivamente in un attaccante di movimento. Prima o seconda punta non fa differenza per El Shaarawy, capace di sfruttare in ogni situazione le sue doti migliori. Velocità, senso della posizione, dribbling e lucidità sono le armi con cui ha conquistato il posto da titolare con i rossoneri. 178 cm per 72 kg di peso, il giovane Stephan è un attaccante rapido e decisivo. Nonostante una statura non proprio da gigante, El Shaarawy è un giocatore piuttosto forte fisicamente. Difficile da spostare e da mandare a terra, ha nella generosità una delle qualità più apprezzate dai suoi allenatori. Tanto Allegri quanto Prandelli amano molto i suoi ripiegamenti difensivi, che aiutano la squadra e permettono all'azione di ripartire da piedi decisamente raffinati. Con il suo bagaglio tecnico di primissim'ordine, El Shaarawy deve migliorare parecchio nelle conclusioni da fermo. Non lo si vede spesso calciare le punizioni, ma con un destro così educato sarebbe un delitto non coltivare anche quel fondamentale. 20 anni compiuti da pochi giorni, l'italo-egiziano è uno dei prospetti più interessanti del calcio mondiale. Il Milan se lo tiene stretto per ora, ma se il ragazzo continuerà così le big europee cercheranno di strapparlo ai rossoneri con offerte da capogiro, come accaduto per Ibra e Thiago Silva.


0 comments:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More