Esperto di Calcio

8 novembre 2012

Juan Quintero, la fantasia al potere

Nome: Juan
Cognome: Quintero
Data di nascita: 18 gennaio 1993 
Luogo di nascita: Medelìn (Colombia)
Squadra di appartenenza: Pescara
Altezza: 168cm
Peso: 62kg
Piede preferito: sinistro


Juan Fernando Quintero Paniagua nasce a Medelìn il 18 gennaio 1993. Come ogni ragazzo sudamericano ha una sola cosa in testa: il calcio. La carriera del giovane trequartista subisce una prima svolta nel 2007, quando appena 14enne viene inserito nel settore giovanile dell'Evingado. La squadra colombiana è un vivaio particolarmente apprezato in patria, tanto da aver lanciato la carriera dell'interista Fredy Guarin. In soli due anni compie tutta la trafila del settore giovanile e viene, nel 2009, aggregato alla prima squadra. Il ragazzo viene monitorato quotidianamente e, il 6 marzo, viene schierato per la prima volta con i grandi. A 16 anni compiuti da poco debutta nella Copa Mustang (la massima serie colombiana) contro l'Independiente de Medelìn. Il suo talento e la sua classe divengono ben presto un'arma preziosa per l'Evingado, che lo schiera con sempre maggior continuità. Quintero risponde sul campo, con dribbling, assist ed un preziosissimo goal contro il Deportivo Pasto, in una partita valida per la Serie de Promocion 2010. Nel match di ritorno, che sancirà la salvezza della squadra bianco-arancione, Quintero riporta una frattura a tibia e perone che lo costringe a rimanere per qualche mese fermo ai box.
Con grinta e determinazione, il giovane colombiano torna in campo e si riconquista il posto da titolare. Dopo 45 presenze e 3 reti con l'Evingado, Quintero passa nel gennaio nelle fila dell'Atlètico National, squadra della sua città natale. L'impatto con la capitale non è stato semplice, ma nelle poche apparizioni concessegli, Quintero ha mostrato tutto il suo talento. Con 3 reti in 15 presenze ha catturato le attenzioni del selezionatore tecnico Pekerman, che l'ha convocato per la prima volta in Nazionale maggiore. Durante le qualificazioni a Brasile 2014 non è mai stato impiegato, ma il ragazzo non si è perso d'animo, dichiarando anzi: "Il mio obiettivo è far bene con la Nazionale del mio Paese, crescere, dimostrare che ho le potenzialità giuste per giocare con la Colombia". Detto, fatto. Il 16 ottobre Peckerman lo fa debuttare nell'amichevole vinta per 3a0 contro il Camerun.
Il ragazzo va in fretta ed a luglio 2012 sbarca in Europa. Il Pescara, neopromossa in Serie A, scommette su di lui. Nei piani della società, Quintero è l'erede di Lorenzo Insigne, tornato a Napoli dopo il prestito in Abruzzo. Nonostante la giovanissima età, Stroppa decide di impiegarlo fin da subito, facendone uno dei fulcri del gioco dei biancoazzurri. Il 23 settembre, a Bologna, mette la firma per la prima volta su un tabellino di Serie A. Con una punizione di rara potenza e precisione, trafigge Agliardi. E' l'inizio di una parabola ascendente destinata a non esaurirsi tanto in fretta.

168 cm per 62 kg di peso, Quintero è il classico fantasista sudamericano. Dotato di una tecnica sopraffina e di un dribbling eccelso, ha tutte le carte in regola per diventare un grande giocatore. Rapido, altruista e con un'immensa visione di gioco, il piccolo trequartista colombiano è un giocatore completo. Soprannominato "Quinterito" in patria, è stato spesso accostato a James Rodriguez, talento classe 1991 del Porto. Rispetto al suo connazionale, però, ha meno facilità  a trovare la via del goal e più propensione a smarcare il compagno davanti alla porta. Nato come regista davanti alla difesa, si è ben presto adattato al nuovo ruolo di collante fra centrocampo ed attacco. Per fisico, facilità di calcio e posizione in campo può ricordare un po' il bolognese Diamanti, con il quale condivide la preferenza per il piede sinistro. Rispetto all'italiano, Quintero ha avuto la fortuna di emergere giovanissimo ed il tempo per una carriera ad alti livelli non gli manca di certo.

2 comments:

Anche i mediani sono necessari per vincere.
B. Baruffi

Più che di un mediano parliamo di un trequartista dai piedi dolcissimi..ma è assolutamente vero, il centrocampo è fondamentale per portare a casa un successo

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