Esperto di Calcio

29 novembre 2012

La Juventus rompe gli indugi: Robert Lewandowski


La notizia è di quelle che fanno venire la tremarella. Juventus-Lewandowski, potrebbe essere la soluzione ad ogni mal di goal per la Vecchia Signora.
Robert Lewandowski, bomber polacco del Borussia Dortmund, ha il contratto in scadenza a giugno 2014. Il centravanti, attratto da Serie A e Premier League, ha rifiutato le offerte di rinnovo proposte dalla società tedesca. Il direttore sportivo dei gialloneri ha scosso il mondo del mercato, dichiarando: "Sì, la Juventus ha fatto un'offerta per Lewandowski".
E' presto per dire se l'affare andrà in porto e di certo non sarà un'operazione in vista di gennaio, ma i bianconeri hanno preso atto che a Conte manca un vero finalizzatore. L'attuale parco giocatori è buono, ma manca quel killer d'area di rigore in grado di risolvere i match più complicati. Non solo, i bianconeri non hanno nemmeno un giocatore che sappia "fare reparto" da solo. Lewandowski racchiude in sè entrambe le caratteristiche.

Classe 1988, il giovane Robert nasce a Varsavia. 184 cm per 78 kg di peso, cresce calcisticamente nei club della sua città. Prima il Delta Varsavia, dunque il più conosciuto Legia. Qui la fiducia è scarsa ed il possente centravanti decide di andare a giocare in terza serie, allo Znicz Pruszków. Due anni, conditi da 36 reti, ed il Legia Varsavia può iniziare a mangiarsi le mani. I rivali del Lech Poznan lo chiamano nella massima serie polacca, dove militerà dal 2008 al 2010. Lewandowski è l'anima del Lech, che porterà a vincere il campionato polacco diventando capocannoniere con 18 reti. Goal, assist e prestazioni di altissimo livello sembrano passare inosservati ai grandi club europei, più propensi a puntare sui giovani sudamericani. Il Borussia Dortmund, però, non si fa sfuggire l'occasione e con 4 milioni di euro lo porta in Germania. Nel giro di qualche partita Lewandowski diventa fondamentale per i tedeschi, con Klopp che lo trasforma nel perfetto terminale offensivo della sua manovra. Con alle spalle giocatori di gran classe, Robert ha il compito di fare reparto e finalizzare l'azione. Da Lucas Barrios, centravanti paraguaiano con uno straordinario fiuto del goal, impara ad esser cinico sotto porta. Progressivamente Klopp accantona il sudamericano in favore di Lewandowski, che diventa titolare inamovibile del Dortmund. Otto goal, tre assist e scudetto il primo anno; 22 reti, 10 assist e ancora Meisterschale il secondo anno. L'ariete di Varsavia non deve più dimostrare nulla, è un attaccante di straordinario valore e sbalorditiva regolarità. Chiedetelo a Real Madrid ed Ajax, trafitte dalla potenza e dalla classe di Lewandowski. Juventus e Manchester United sono sulle sue tracce da quest'estate. Ferguson e Conte sono stati stregati da un ragazzo di 24 anni che riesce ad unire forza fisica e classe, potenza ed eleganza, cinismo e freddezza. Proprio i bianconeri sono i più determinati a concludere l'acquisto, in fondo i Red Devils hanno Rooney, Hernandez, Van Persie e Welbeck. I ben informati dicono che Lewandowski ha un debole per lo United, sarà questo lo scoglio più duro da superare per Marotta e Paratici.
 Da un paio d'anni a questa parte, a Torino la parola più gennotata è "top player". Non amo questa definizione, perchè non credo che i grandi giocatori abbiano bisogno di un etichetta. Lo devono dimostrare sul campo, con goal e prestazioni. Tuttavia è innegabile che acquistare Lewandowski significherebbe fare un salto di qualità notevole, una bella differenza rispetto al mancato approdo di Berbatov ed il discutibile ingaggio (in prestito) di Bendtner. Altro e non ultimo punto a favore, l'impianto di gioco di Klopp. Borussia Dortmund e Juventus hanno un calcio non troppo diverso, con i tedeschi che a mio modo di vedere sono un gradino sopra i bianconeri come qualità. Ma se Lewandowski si trova bene con Klopp, non vedo perchè non potrebbe stringere un'intesa altrettanto forte con Antonio Conte.
 Tifosi della Juventus o meno, portare il centravanti polacco in Serie A sarebbe un colpo di mercato formidabile, che aiuterebbe il nostro calcio a recuperare punti. Son lontani i tempi in cui da Barcellona, Madrid, Monaco di Baviera e Buenos Aires facevano la fila per giocare a Torino o Milano, e per certi versi non se ne sente la mancanza. Ma quando siamo di fronte ad un talento, che può riempire da solo gli stadi, sarebbe un delitto farselo soffiare da uno sceicco o un magnate del gas.

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