Esperto di Calcio

9 gennaio 2013

Drogba no, Drogba si, Drogba forse


È la fase in cui ognuno valuta: la Juve in realtà è andata un bel po' oltre, sa dell'esistenza di una carta liberatoria valida per il mercato europeo, che di conseguenza sgancerebbe Drogba da ogni vincolo asiatico. L'interesse per il colosso della costa d'Avorio c'è, stima naturale per un bomber che decide le finali di Champions. Anche DD valuta, o meglio ne fa una questione di valuta: lo Shanghai gli garantisce in portafoglio un corrispettivo da doppia cifra (10 milioni a stagione), perché qualcun altro lo accolga in gruppo è necessario un netto taglio al guadagno. Per dire, queste sono le cifre della proposta bianconera, sotto studio da Didier (ancora non convintissimo): 2 milioni e mezzo netti per un contratto a tempo determinato (da gennaio a giugno), cinque milioni per tutto il 2013/14, la più alta finora ricevuta. Conte pensiero Nel gioco delle virgolette, queste sono le ultime dichiarazioni di Conte, allenatore bianconero: «Drogba? Non ho detto bugie, facciamo le nostre valutazioni tecniche ed economiche e poi si vede cosa si può fare. Marotta, Paratici e Nedved stanno facendo il loro lavoro e poi vedremo cosa succederà. Marotta ha fatto bene a provarci. Per ora non ci sono novità, visto che il direttore non mi ha detto nulla». Vero, Conte non mente: ci vorrà un'altra decina di giorni perché i contorni dell'eventuale affare siano più chiari. Necessario che Drogba faccia un passo indietro in busta paga, possibile se insieme esplodesse il suo desiderio di rimettersi in gioco in un torneo competitivo. Desiderio che in realtà c'è già: Didier, per questioni familiari, vuole a tutti i costi tornare in Europa. Nel caso ci sarebbe poi da abbattere la muraglia cinese: lo Shanghai è stato fin qui assai generoso con il centravanti, dunque vorrebbe gestire e avere voce in capitolo in caso di una sua uscita dall'Hongkou Stadium, l'impianto del club. Detto di tutti i possibili intoppi, è evidente che la Juve resti interessatissima e in accorta attesa: il feeling va avanti da quest'estate, quando per una manciata di ore i bianconeri non riuscirono a fargli autografare il contratto juventino. Rapporto che non si è mai definitivamente interrotto, e che ora mette la Juve di nuovo vigile sulla questione, e soprattutto prona allo scatto. Ipotesi bis Tempo, quello indicato nei prossimi dieci giorni, in cui la Juve farà anche pensieri alternativi, il primo legato alla possibilità di avere subito Fer Llorente dall'Athletic Bilbao. Il contratto che lo svincola dai baschi tra sei mesi dovrebbe rendere più semplice l'operazione: bugia, perché in Spagna ne fanno una questione di rigidissimo principio e non vorrebbero mollare l'attaccante di fronte all'offerta low cost di Marotta (3 milioni), preferendo perderlo a zero ma con l'orgoglio del club intatto. Ipotesi bis-bis In ogni caso, tenuto conto del problema al tendine di Vucinic, un'altra punta in rosa arriverà comunque. Nelle primarie tra baby c'è già un candidato forte: il ballottaggio è tra Immobile e Gabbiadini. Il secondo sembra raccogliere più voti anche per la situazione del club dove ora si trova parcheggiato: al Bologna l'attaccante è in prestito, formula che mette la Juve in discesa. Anche Immobile è stimato ma il cartellino a metà con il Genoa (prima della vittoria sul Bologna anche in evidente difficoltà di risultati) non semplifica l'affare. In estate la Juve ha battagliato e non poco per averlo, prima di girarlo a metter minuti nelle gambe. In ribasso invece le chance di Borriello, già bianconero «decisivo per la conquista dello scudetto», merito recentemente sottolineato da Conte, ma che non dovrebbe trasferire la questione sul tavolo delle trattative, a maggior ragione dopo la doppietta scaccia crisi del centravanti domenica scorsa. Nei giorni del mercato non vanno mai esclusi colpi di scena, ma le coordinate del mercato bianconero sembrano davvero queste, con il prossimo ingresso invernale in attacco (oltre a Dabro, classe 97, possibile per le giovanili) che al novantanove per cento uscirà da questi nomi. Unica richiesta: un po' di pazienza.

Gazzetta dello Sport

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