Esperto di Calcio

8 gennaio 2013

Hai fatto la storia Leo


Come te nessuno mai. Un applauso a Lionel Messi, quattro volte Pallone d'oro consecutivamente. Un titolo personale, per alcuni effimero, che testimonia il grande lavoro fatto dal fuoriclasse argentino. Per lui parlano i numeri, che non mentono mai. Chi lo ama non ha dubbi: è il più grande di sempre; i detrattori invece sottolinenano le differenze con Maradona, capace di trascinare l'Argentina ed il Napoli. Ognuno ha i suoi gusti e le sue opinioni, non è certo questa la sede per discuterle. E' innegabile, però, che siamo di fronte ad un ragazzo straordinario, capace di incantare il mondo con i suoi piedi, la sua genialità e soprattutto i suoi goal. 388 partite ufficiali e 300 goal sono un dato mostruoso, se poi guardiamo la carta d'identità del ragazzo non possiamo che applaudirlo.
L'ho scritto in tempi non sospetti, il Pallone d'oro è un premio che lascia il tempo che trova, come quasi tutti quelli personali in un gioco di squadra, tuttavia mi piace pensarlo come il premio che corona il lavoro di una squadra. Non è stato così in passato, almeno non sempre, ma nel caso di Messi non può che essere questo. Negli anni lo avrebbero meritato almeno due dei suoi scudieri più fidati: Xavi e Iniesta. Eppure nulla, si è scelto di premiare il più forte di tutti, quello che muove le folle. Forse non è giusto, probabilmente sarebbe stato più giusto e romantico che le cose fossero andate diversamente, ma di questo non ha colpa Messi. Lui ha fatto sempre il suo lavoro e lo ha fatto maledettamente bene, polverizzando ogni record e diventando il nuovo simbolo del calcio. Lionel Messi è questo a mio modo di vedere, un vero e proprio ambasciatore del pallone. Sono pochi i personaggi del calcio che non lo apprezzano e non gli rendono merito. Persino i suoi più grandi detrattori, Pelè e Josè Mourinho, non hanno mai potuto criticare un suo atteggiamento o il suo modo di giocare. Hanno espresso critiche verso coloro i quali lo definiscono il migliore del mondo, davanti a Neymar o Cristiano Ronaldo, ma siamo nel campo delle opinioni. Il calcio è bello anche per questo, specialmente quello internazionale, meno contaminato dal tifo e dal campanilismo.
Sono state belle le parole della Pulce, che ha dimostrato ancora una volta la sua umiltà: "Non credo che questo sia stato il mio miglior anno - spiegava intanto Leo -. Io poi preferisco i titoli con la squadra piuttosto che i premi o i record individuali. Cristiano Ronaldo? Bè, sarebbe stupido non considerarlo tra i migliori tre. Però credo fosse doveroso votare per Xavi, Iniesta e Aguero. Io gioco contro di lui. Tutti e due scendiamo in campo per vincere". E'dal Mondiale 2010 che peroro la causa di Iniesta, che avrebbe dovuto vincere il Pallone d'oro, lo avrebbe strameritato. Ma nel calcio si devono commentare i risultati ed accettarli con sportività. Un applauso a Lionel, per sempre nella storia di questo sport.

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