Esperto di Calcio

8 febbraio 2013

Cannonate di Pjanic sul boemo: "Zeman non ci dava equilibrio"


C'eravamo tanto amati. O forse solo sopportati, ma nel giorno dell'ennesima ristrutturazione trigoriana — a proposito, complimenti al ceo Italo Zanzi: viene descritto di modi cortesi nei confronti dei dipendenti, totalmente diverso dal dirigente medio del calcio italiano — viene facile guardare avanti. A medio e a lungo termine, soprattutto quando ti chiami Miralem Pjanic e hai addosso stimmate da protagonista. Senza equilibrio «Siamo dispiaciuti per l'esonero di Zeman — ha spiegato il centrocampista dopo il successo (con gol) ottenuto contro la Slovenia — ma la priorità è sempre il bene della Roma. Veniamo da un periodo difficile. L'obiettivo era quello di stare nei primi posti, mentre siamo piuttosto distanti. È ovvio che qualcosa doveva cambiare. In queste situazioni si cerca sempre un responsabile. Spero che con il nuovo allenatore le cose si modificheranno. Siamo incappati in un momento negativo, ma abbiamo le qualità per fare bene. Penso che il problema principale sia stata la mancanza di equilibrio. Abbiamo il miglior attacco del campionato, ma una delle peggiori difese. A me piace giocare in attacco, però la squadra viene prima. Il gioco in Italia è molto tattico. Bisogna mettere la stessa attenzione sia in fase offensiva che difensiva, e noi non lo abbiamo fatto. Il nostro gioco offensivo in realtà è stata la nostra debolezza. Ora spero che saremo in grado di lavorare su questo aspetto e di risalire». Barcellona & Co. Meglio così, perché Pjanic è inseguito dalla nobilità calcistica e, per restare in giallorosso, è facile ipotizzare i suoi desideri: 1) che la Roma si qualifichi almeno per la Europa League (tre anni senza Coppe sarebbero un disastro); 2) che la dirigenza faccia una campagna acquisti ambiziosa; 3) che, in presenza dei precedenti elementi, si pongano le basi di un rinnovo importante, visto che il suo contratto scade nel 2015 e attualmente guadagna 2 milioni (mentre il prossimo anno 2.5). Com'è noto, il Barcellona è dietro l'angolo, anche se per i giallorossi il giocatore non si cederebbe per meno di 23 milioni. «Non è vero che sia a un passo dai blaugrana — ha aggiunto —. Certo, quel club per un calciatore è sempre qualcosa di speciale, uno dei migliori al mondo, ma io ho un contratto e, anche se non siamo andati bene, sono soddisfatto. Io ho solo bisogno di giocare. Chiunque mi voglia, deve parlare con la Roma». Proprio vero e sono pronti a farlo anche Chelsea, City e United, visto che un'avventura in Premier sembra allettare il bosniaco. Andreazzoli: faccia a faccia Detto che il tecnico ieri ha parlato alla squadra («lavorate e credeteci: siete forti»), c'è da segnalare che la proprietà Usa ha già proposto al d.s. Sabatini di rinnovare in contratto in scadenza. Impressioni? Le rivoluzioni non abitano a Trigoria. Salvo in panchina, ovviamente.

(Gazzetta dello Sport)

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