Esperto di Calcio

23 marzo 2013

Italia-Brasile: i verdeoro non spaventano più



Ho deciso di metabolizzare la partita e provare ad analizzarla con maggior lucidità. Italia-Brasile ci ha detto tante cose, sui nostri ragazzi e sui favoritissimi brasiliani. Partendo da loro, possiamo dire con tutta serenità che non sono per nulla imbattibili. Hanno, come sempre, individualità formidabili, ma non sono poi sto squadrone. Se ripenso a certe Seleçao, come quella del '98 con Ronaldo, Rivaldo,  Roberto Carlos, cafu, Leonardo...allora penso che questa è davvero poca cosa. La difesa traballa e il centrocampo non ha il solito incontrista di grande carattere, sostanza e personalità. Non c'è un Dunga o un Emerson, ma tanti buoni giocatori che non sono nemmeno lontani parenti dei due sopracitati. L'attacco, come d'abitudine, ha un'abbondanza notevole, ma siamo sicuri che sia ai livelli degli ultimi dieci anni? Neymar ed Oscar non si discutono, ma non li paragono a Ronaldo, Rivaldo o il miglior Kaka. Fred, anche se continua a far molto bene in patria, non è un giocatore che cambia le sorti della squadra, come non lo era "O Fabuloso" Luis Fabiano, che infatti ha fatto una figura magrissima in Sud Africa. 
Certo, giocando in Brasile, con un paese intero che li spingerà al successo, non possono che partire con i favori del pronostico. Ma quante volte il Brasile non è partito come la candidata numero uno per il titolo? Mai, nemmeno nelle ultime edizioni, dove è stato estromesso dalla Francia di Henry e l'Olanda di Sneijder ai quarti di finale. 

E ora l'Italia. Gli azzurri crescono e proseguono il progetto iniziato dopo il fallimento del Mondiale 2010. Il grande Europeo giocato in estate non è stato un fuoco di paglia, perchè nel vecchio continente non ci sono tante squadre al nostro livello. E' uno sport tutto italico quello di sparare a zero in casa propria, ma mi son stancato. La Spagna, per individualità e abitudine a vincere, ci è superiore, ma le altre no. Germania e Olanda sono ottime compagini, ma quando si trovano gli azzurri davanti nelle partite che contano le "acchiappano" sempre; Francia e Portogallo hanno alcune ottime individualità, ma non sono ancora squadroni. 
Nel Bel Paese stanno invece crescendo giocatori di livello mondiale, in tutti i ruoli. La difesa è storicamente il nostro punto forte, e con De Sciglio e Santon possiamo puntellare le fasce. In mezzo al campo alle spalle di Pirlo c'è un certo Verratti, che sarebbe titolare in molte squadre. Marchisio, De Rossi e Montolivo uniscono quantità e qualità come pochi mediani fanno al mondo. In attacco, poi, abbiamo finalmente superato l'empasse degli ultimi anni. Balotelli ed El Shaarawy sono giocatori di prima fascia, con Super Mario che più l'avversario è duro più si carica le spalle di responsabilità. Manca forse un'alternativa alle loro spalle, perchè Osvaldo e Giovinco non sono al livello dei due rossoneri. Personalmente confido tantissimo in Nicola Sansone e Manolo Gabbiadini, due '91 che potrebbero esplodere da un momento all'altro; e non dimentichiamo Marco Sau o Mauro Icardi, che potrebbe accettare la corte di Prandelli per un Mondiale da protagonista e non da vice-Messi. 
E' una bella Italia, che merita i nostri applausi e il nostro supporto. Prandelli è bravo e fortunato ad assemblare due grossi blocchi, quello bianconero e quello rossonero. Storicamente la Juventus ha scritto sempre il suo nome nelle grandi vittorie italiane, ecco perchè spero che Gabbiadini possa avere la sua grande occasione il prossimo anno. Il Milan deve continuare così, se riporterà in Italia Santon, come sembra, aiuterà tantissimo il ct a sistemare le fasce della sua Italia. La nostra storia parla chiaro, si vince con i "blocchi", che sia la volta buona dopo il 2006?

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