Esperto di Calcio

20 aprile 2013

Il Vicenza di Guidolin, Otero, Luiso e...

L'unione fa la forza. Quello che per molti è soltanto un detto popolare, nel calcio e nello sport in generale, rappresenta una profonda verità.
Era troppo tempo che non scrivevo nulla su una squadra "leggendaria", ed oggi la scelta è ricadauta su di una compagine inaspettata. Mi voglio occupare stavolta di una squadra poco blasonata e sconosciuta ai più, ma che con abnegazione e tanta fatica ha vinto una Coppa Italia ed è arrivata il Semifinale di Coppa delle Coppe. I più nostalgici appassionati degli anni '90 avranno subito capito che sto parlando del Vicenza di Francesco Guidolin, capace di grandi imprese nel biennio 1996-98.
L'avventura di Guidolin sulla panchina del Vicenza incomincia nel 1994, in Serie B. Il tecnico regala subito la sua impronta, proponendo in veneto un calcio spumeggiante ed efficace. Ecco dunque arrivare la promozione, seguita da un inaspettato nono posto in Serie A nella stagione successiva.
Il Vicenza gioca bene, è solido in difesa ed efficace in ripartenza, con Marcelo Otero che si esalta nel ruolo di punta centrale. Capitano ed anima della squadra è Mimmo Di Carlo, centrocampista di sostanza e cuore, uno che è arrivato dov'è arrivato con il lavoro, la fatica e l'impegno.
Si, il Vicenza di Guidolin è una squadra operaia, che non rinuncia però a giocare a calcio. In porta l'esperto ed affidabile Pierluigi Brivio, un estremo difensore poco spettacolare ma tremendamente efficace. In difesa i classici giocatori italiani, forti sull'uomo e attenti a non commettere errori. Beghetto, Lopez, Sartor e Dal Canto non sono certo passati alla storia come dei fuoriclasse, ma nello scacchiere tattico di Guidolin rappresentavano quel mix di esperienza ed affidabilità che l'allenatore stava cercando.
Davanti alla difesa, a proteggere la linea, capitan Di Carlo, accanto al quale giostrava il talentuoso Gabriele Ambrosetti; sulle fasce Gimmy Maini, Maurizio Rossi o il giovanissimo Pierre Wome.
In avanti la stellina uruguagia Marcelo Otero e l'inossidabile Roberto Murgita.
Nella cavalcata che porta i biancorossi all'ottavo posto, grande merito va dato ad Otero, autore di 13 reti in campionato. Il vero capolavoro, però, si consuma in Coppa Italia, vinta ai tempi supplementari contro il Napoli. Una cavalcata trionfale, che ha visto il Vicenza eliminare la Lucchese, il Genoa, il Milan di Capello ed il Bologna.
Nella doppia finale con il Napoli, dapprima la sconfitta al San Paolo, per merito della rete di Fabio trionfale 3-0 al Romeo Menti. Una partita strana, che ricordo come se fosse ieri. Il vantaggio del Vicenza con Maini, poi una fase di studio. Gli azzurri che ai supplementari tirano i remi in barca, sicuri di vincere ai rigori grazie allo "specialista" Pino Taglialatela, ma un Vicenza corsaro che colpisce con Rossi ed il subentrato Iannuzzi, incompreso talento scuola Lazio.
Pecchia, quindi il
Una vittoria prestigiosa, storica, che permette agli uomini di Guidolin di giocare in Coppa delle Coppe. Un'avventura che, a detta di tutti, avrebbe dovuto durare giusto un paio di partite e si è trasformata invece in un fantastico torneo.
Legia Varsavia e Shaktar Donestk vengono eliminati con una certa semplicità; il Roda, nei quarti di finale, è addirittura umiliato. Quattro reti in Olanda, con il nuovo bomber Pasquale Luiso grande protagonista; addirittura cinque al Romeo Menti, con Luiso ed il nuovo cervello della squadra, Lamberto Zauli, ad aprire e chiudere le marcature.

L'inaspettata semifinale si gioca contro il Chelsea di Gianluca Vialli e Gianfranco Zola, di Wise e Di Matteo. La vittoria casalinga, nella gara di andata, fa volare la fantasia degli uomini di Guidolin, trascinati da un superbo Zauli. La rete di Luiso allo Stamford Bridge, verso la mezz'ora del primo tempo, sembra preludere ad una clamorosa finale. Ma il Chelsea, formazione con maggior classe e tasso tecnico, ribalta con Poyet, Zola e Hughes.
Una sconfitta amara, che pone fine all'avventura europea ed alla favola Vicenza, che nel giro di un paio d'anni torna nel dimenticatoio della serie B, ma rimarrà sempre la piccola italiana che ha fatto strada in Europa.

2 comments:

Grandissima cavalcata del Vicenza in quella stagione. Un'edizione di Coppa delle Coppe che ricordo ancora molto bene. Si giocava il giovedì, francamente era una competizione che mi piaceva assai. Indimenticabile il piccolo Vicenza allo Stamford Bridge, peccato per un po' di sfortuna. Guidolin gran maestro, Mendez dietro era una roccia, a centrocampo Mimmo Di Carlo e davanti il toro di Sora e Marcelo Otero (in panchina re Artù Di Napoli). Un giocatore che stimavo parecchio di quella squadra era Schenardi.
Alla fine la sconfitta, per quanto mi riguarda, è stata addolcita dalla vittoria in finale del Chelsea "italiano" sullo Stoccarda. Grandissimo gol di Gianfranco Zola.

ciao Christian, e grazie di esser passato per un commento. Hai assolutamente ragione, quel Vicenza era bello e forte. Aveva giocatori di carattere ed altri di sostanza. La vittoria del Chelsea targato Zola, Vialli e Di Matteo ha in parte lenito il dispiacere per l'eliminazione dei biancorossi. Contro lo Stoccarda, a mio modesto parere, gli uomini di Guidolin ce l'avrebbero potuta fare!

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