Esperto di Calcio

6 settembre 2013

Storie di calcio: Andreas Moeller

La Juventus di inizi anni '90 ha avuto tanti forti fantasisti. Non tutti sono riusciti ad imporsi, come successo ad un'istituzione del calcio tedesco: Andy Moeller.
Il numero 10 teutonico, poi vincitore della Champions League con la casacca del Borussia Dortmund, ha avuto un passato a Torino. Il racconto della sua esperienza in bianconero è tratta da tuttojuve.com, che ci regala un interessante retrospettiva sull'incompreso campione tedesco.

Andreas Möller nasce a Francoforte, il 2 settembre 1967. Arriva alla Juventus a venticinque anni dopo essersi messo in mostra nell’Eintracht Francoforte.

La Juventus lo opziona al termine del Mondiale del 1990, ma non arriva subito, perché si teme un dualismo con Baggio, indiscussa stella della squadra bianconera. Quando Trapattoni ritorna sulla panchina juventina, accetta il rischio e lo accoglie a braccia aperte. Möller è molto simile, sia caratterialmente che tecnicamente, ad un altro tedesco croce della dirigenza e delizia dei tifosi juventini negli anni settanta: Helmut Haller. “Andy” ha una tecnica raffinata ed una grande rapidità di esecuzione, nonché un tiro secco e preciso con entrambi i piedi.



«Con la maglia bianconera posso giocare nel campionato più difficile e più tecnico del mondo ed anche in una grande vetrina internazionale, come la Coppa Uefa. Certo, non è facile giocare in Italia e, confesso, qualche problema ce l’ho: a me piace giocare a briglia sciolta, poter spaziare a destra ed a sinistra e, non sempre, me ne rendo conto, questo è possibile. Ma credo di essere pronto a sacrificarmi, di poter ancora maturare tatticamente».

Il “Trap” gli chiede di fare la seconda punta, pur sapendo che schierato da trequartista e da rifinitore diventa travolgente; “Andy” si adatta e sono molti i goals che realizza nel primo campionato, compreso uno dei tre che assegnano la Coppa Uefa alla Juventus, nella doppia sfida contro il Borussia Dortmund.

In quella stagione colleziona 40 presenze e 18 reti, e con il bis dell' anno dopo (38 partite e 12 goal), “Andy” si conferma un giocatore spesso decisivo.

«Andreas», dice Berti Vogts, ex selezionatore della nazionale tedesca, «ha sempre espresso un grande talento, forse il più importante nella Germania degli ultimi anni. La sua tecnica, il suo tiro, la sua velocità d’esecuzione e, particolare da non sottovalutare, il colpo di testa, ne fanno uno dei più completi giocatori europei».

Con l’arrivo di Lippi, non c’è più posto per lui e ritorna in patria; il fantasioso giocatore tedesco è protagonista di brillanti stagioni nel Borussia Dortmund, con cui si vendica della Juventus, insieme agli altri ex Julio Cesar e Kohler, sconfiggendola nella finale di Champions League giocata nel maggio del 1997 a Monaco di Baviera.

L'estate precedente, Möller era stato uno dei trascinatori della Nazionale tedesca, portandola alla vittoria nei Campionati Europei disputati in Inghilterra. “Andy” non riuscì a giocare la finalissima contro la Republica Ceca, rivelazione del torneo, ma contribuì alla vittoria finale con grandissime giocate di classe e realizzando il rigore decisivo nella semifinale contro i padroni di casa inglesi.

0 comments:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More