Esperto di Calcio

3 ottobre 2013

L'angolo della statistica: la Juventus ed il cinismo che non c'è

Il calcio, a differenza degli sport americani, non vive di numeri e statistiche. Io le amo, e penso che possano essere un bello specchio della situazione bianconera. 
Per capire i due pareggi consecutivi in Champions, infatti, basta leggere il dato sui tiri in porta: 26. Avete capito bene, ventisei tiri nello specchio della porta in due partite. Sono un'enormità, soprattutto se consideriamo il fatto che i bianconeri hanno realizzato solamente 3 goal, con una media di uno ogni 8,6 tiri quasi. Inaccettabile secondo me, e anche secondo le avversarie della Signora, che ringraziano e mettono in saccoccia punti pesanti. 
Di questi ventisei tiri, 15 sono stati scoccati da dentro l'area di rigore, 11 da fuori area (quasi tutti con il Galatasaray, tanto che Muslera era più un raccattapalle che un portiere). I numeri ci dicono quindi che i bianconeri trovano i giusti spiragli, riescono ad andare alla conclusione, ma non sono incisivi sotto porta.
Il dato offensivo si acuisce ancor di più se consideriamo il totale dei tiri in porta, ovvero 52. Di questi, 18 dall'interno dell'area e solamente 8 da fuori. La media, lascio a voi i calcoli, è impietosa.
Sono numeri che vanno presi con le molle, come tutte le statistiche, ma sono lo specchio delle difficoltà della Signora. In Europa come in campionato, dove il cinismo è un lontano ricordo dell'era Lippi-Capello. E' forse questo il più grosso limite della Juve di Conte, l'esser poco "cattiva" in zona goal. Se in Italia questa pecca viene un pò nascosta dalla debolezza degli avversari (almeno fino allo scorso anno), in Europa non si scampa. Se hai 2-3 occasioni devi fare goal, non puoi metterci secoli per realizzare una rete, specie se poi ne prendi con troppa facilità. La Juventus non ha infatti praticamente concesso tiri agli avversari, ma ha comunque incassato 3 reti. Buffon non ha mai dovuto fare grossi interventi, solo 4 i suoi "saves" in queste due partite. Tutte normale amministrazione, perchè il tiro di ieri sera di Drogba era sul suo palo e uno come lui non potrà mai prendere un goal del genere.

E' indubbio, alla luce di questi dati, che la Juventus debba cambiare marcia e registro. Deve cominciare a fare meno possesso e meno lanci; ha l'obbligo di arrivare alla conclusione con pericolosità e trovare la via del goal. Solo così potrà riuscire a fare strada in Champions, dove le squadre che sanno il fatto loro hanno anche i numeri dalla loro parte. Prendiamo il Real, il Bayern e l'Atletico Madrid, tanto per farci un'idea.
Il Real ha fatto 24 tiri in porta, appena 2 in meno rispetto alla Juventus. Su 24 tiri, però, ha fatto la bellezza di 10 goal, con una media di 1 goal ogni 2,5 tiri, non uno su 8,6 come la banda Conte. Un discorso analogo lo si può fare sul Bayern Monaco, che di 26 tiri nello specchio della porta ha realizzato 6 reti, con una media di 4,3 tiri per fare un goal. Infine l'Atletico, che con 17 tiri nello specchio ha realizzato 5 goal, con un average che si assesta sul 3,4, niente male per una squadra che non giocava la Champions da un pò di anni.
Sono numeri pesanti e impietosi, che devono far riflettere tutto il movimento calcistico italiano. Milan e Napoli, numeri alla mano, non sono poi tanto diversi dalla Vecchia Signora. 

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