Esperto di Calcio

27 ottobre 2013

Storie di calcio: Ruud "Van Gol" Van NIstelrooy

Raramente ho visto un'attaccante piu' completo di Ruud Van Nistelrooy. Potente fisicamente ma allo stesso tempo agile; fortissimo nel gioco aereo ed in possesso di un'eccellente tecnica di base, un dribbling secco e preciso e di quello istinto da killer negli ultimi 30 metri che solo i grandi centravanti possono vantare. Un senso del gol allucinante, Ruus era sempre al posto giusto e al momento giusto. Capace di segnare reti semplici come marcare con acrobazie di grande fattura, il bomber olandese faceva reparto da solo. Ancora giovane e poco conosciuto, Van Nistelrooy strega nientemeno che Sir Alex Ferguson grazie alla sua completezza. Sapeva usare indistintamente il destro o il sinistro ed era un campione vero, che sapeva risolvere le partite da solo.

Rotgerus Johannes Martinus Van Nistelrooy, al secolo “ Ruud”, masce a Oss, Olan­da, l’1 luglio 1976. Una vita passa­ta a fare gol quella del bomber tulipano, come i suoi numeri testimoniano in maniera impietosa e netta. 354 reti in 569 partite tra i professionisti, una me­dia mostruosa che gli è valso l'invidiabilissimo record di es­sere stato almeno una volta capocan­noniere in tre campionati diversi.

E pensare che Ruud “Van Gol” (co­me lo battezzarono i supporters del Psv) cominciò la carriera da difen­sore centrale. Poi, alla terza stagione al Den Bosch (squadra in cui è cre­sciuto) arrivò la svolta: da difensore centrale a prima punta. L’anno suc­cessivo (stagione ‘96-’97) realizzò 12 gol in 31 partite, prima di passare al­l’Heerenveen dove ne mise a segno 13 (31 match). Nel 1998, con il pas­saggio al Psv, arrivò l’esplosione: in tre anni ad Eindhoven, Van Nistelro­oy fece 75 reti in 91 presenze totali. Fu allora che il Manchester United di Ferguson gli mise gli occhi addos­so. I Red Devils lo acquistarono nel 2000, ma a causa di un brutto infor­tunio ai legamenti, il trasferimento venne rimandato di un anno. In Pre­mier, Ruud rimase 5 anni (2001-’06) mettendo ancora una volta insieme medie imbarazzanti: 150 gol in 219 presenze totali.



Divenne l’idolo del­l’Old Trafford, ma dopo la rottura dei rapporti con Ferguson, decise di cambiare aria. Passato a giocare nella Liga, con la maglia del Real Madrid, forse la squadra più nobile della storia del calcio. Con la camiseta blanca addosso la storia cambiò poco o nulla. Ruud continuò a fare sistematicamente gol conquistando, nel suo primo anno al Real Madrid, campionato e titolo di Pichichi con 25 gol. In tutto, nei pri­mi tre anni (’06-’09) in maglia “blan­ca”, riuscì a segnare 66 reti in 97 ap­parizioni. Questione di numeri, che nel caso di Ruud Van Nistelrooy, parlano abbastanza da riuscire a spaventare compagni, avversari e tecnici. Proprio questi ultimi son sempre stati il suo cruccio. Metterlo in panchina non è mai stato facile, la soluzione migliore è sempre stata la cessione. E' successo con la maglia dello United; è successo con il Real Madrid. Saluta il calcio professionistico con una stagione in Bundesliga, con l'Amburgo, ed il canto del cigno con il Malaga, portato in Champions League per la prima volta nella storia.

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