Esperto di Calcio

14 ottobre 2013

Storie di calcio, Tino il terribile: "Io meritavo il pallone d'oro. Nedved? Ero più forte"

Once upon a time...Faustino Asprilla. Il ragazzone colombiano, di cui mi sono occupato qualche mese fa, è tornato ieri a parlare della sua esperienza italiana. Con la maglia del Parma, a suo dire, poteva non solo vincere e convincere, ma anche meritarsi il più ambito e rinomato premio per un calciatore: il pallone d'oro.
Tino, veloce come una saetta al campo come al bancone del bar, secondo me esce un po' dalle righe nel suo viaggio nel passato. Dalle colonne della Gazzetta, infatti, si lascia andare ad uno struggente amarcord su quanto la sua carriera sia stata bloccata sul nascere da un brutto infortunio al ginocchio, senza il quale avrebbe spaccato il mondo. Altro che un certo Pavel Nedved, ragazzo ceco e sopravvalutato secondo il colombiano...

Io sono stato genio e sregolatezza. E lo sono ancora. Avevo grandi qualità e, se avessi indossato le maglie di Juventus, Milan o Inter, forse avrei vinto anche il Pallone d'Oro. Se l'ha portato a casa Nedved, con tutto il rispetto. Quando sono arrivato a Parma - ha proseguito l'ex centravanti, che in carriera ha indossato anche le maglie di Newcastle e Palmeiras - mi avevano appena operato al menisco in Colombia. A quel tempo gli interventi non erano mica sofisticati come quelli di oggi: si tagliava e via... Io ho fatto una carriera intera con un ginocchio 'aggiustato' male. Adesso è più semplice fare l'attaccante: non ti trovi di fronte gente come Baresi o Vierchowod. Io, quelli lì, me li sogno ancora di notte. Ho guadagnato, ma meno di quello che si guadagna oggi. Adesso una qualsiasi pippa porta a casa, in un mese, quello che Van Basten portava a casa in un anno. E di Van Basten, ora, non ce ne sono mica

Una bella faccia tosta. Faustino, per quanto potesse avere tante qualità (sopra e sotto la cintola), non avrebbe mai retto il confronto con un campione. Figurarsi con un professionista come Pavel Nedved, uno che prima di allenarsi con la squadra si faceva il giro del parco del "La Mandria" di corsa, e dopo che gli altri eran sotto la doccia forgiava il suo fisico in palestra.
Asprilia, che forse più di Nedved aveva giusto lo scatto, usava questa sua qualità per lasciare Collecchio e andare a divertirsi. E non a caso era il ragazzone colombiano a vantare il record di multe in spogliatoio, come lui stesso ricorda: "Nei ritiri andavo in stanza con Benarrivo, con lui andavo molto d’accordo. Tra i due era lui il più disordinato: dormiva sempre, mentre io in ritiro ascoltavo molta musica colombiana. Minotti invece segnava tutte le multe, io e Zola eravamo quelli che ne avevamo di più. Una volta mentre Minotti non guardava, presi un fogliettino di una mia multa e me lo mangiai… Però presi quello di una multa di 100.000 lire, io invece stavo puntando a quella di 1 milione…".
Faustino Asprilla, che personaggio!

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