Esperto di Calcio

26 febbraio 2014

Storie di calcio: Serie A, il campionato più bello del mondo

Potete dirmi quello che volete, ma la Serie A rimane per me il campionato più bello del mondo. Non tutti lo possono capire, molti vedono solo i nostri problemi.
Questo pezzo vuole però essere una celebrazione per tutti quelli che, come me, si sono innamorati del nostro torneo a metà anni '90. Sarebbe facile rifarsi al Milan degli imbattibili o alla grande Juve di Lippi, chi ama la Serie A si ricorderà però...

Il Brescia di Giga Hagi: una parentesi di passaggio fra Barcelona e Real Madrid, come dire non proprio due squadrette da poco. Eppure il Maradona dei Carpazi si è fatto sedurre dalla "bassa" bresciana e da uno dei suoi mentori, un certo Mircea Lucescu.

Il Genoa di Franco Scoglio: una squadra tutta cuore e organizzazione, con giocatori che ancora oggi mi emozionano. Il vecchio Tacconi fra i pali, chioccia della giovane e mancata promessa Micillo; il grande Signorini in difesa, libero vecchio stile che ha ispirato Baresi. Fu Sacchi a prendere un video dell'allora numero 6 rossoblu, farlo vedere al capitano del Milan e dirgli "se vuoi essere un grande libero guarda Signorini". Ruotolo a centrocampo, un motorino inesauribile, pronto a mettere in moto Marco "la foca" Nappi; il ceco Skuhravy ed un giovane Michele Padovano, pronto per l'ascesa in bianconero.

La Sampdoria di Eriksson: un porto di mare. Compagine con giocatori eccezionali, capace di rinnovarsi di anno in anno. I doriani hanno scoperto giovani campioni, del calibro di Mihajlovic, Veron, Boghossian, Chiesa e Montella; e posto fine alla carriera di giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza: Klinsmann, Gullit e Signori, capace poi di riscattarsi a Bologna.

Il Vicenza di Guidolin: storico nell'andare a sfiorare la Coppa Coppe. Luiso e Di Carlo erano cuore e anima di quella squadra, fermata solo dal Chelsea di Vialli e Zola.

La Fiorentina di Batistuta: uno dei centravanti più forti mai visti. Quanti fantacalci mi ha fatto vincere Batigol, l'unico vero re di Firenze..con Rui Costa suo paggio e spadino Robbiati scudiero di corte.

Il Milan di Ibou Ba: arrivato a Milano coi crismi del campione e scopertosi ben presto bidone. Ba poteva giusto fare la controfigura di Wesley Snipes, ma per un anno mi ha fatto divertire come non mai con la sua chioma ossigena ed i piedi storti.

La Juventus di Blanchard: capace di rovinare l'epopea d'oltralpe in bianconero. Dopo Platini e Deschamps occorreva toppare un acquisto, no?

L'Inter di Moratti:  naltresì conosciuta come l'Inter dei bidoni. Cosa dire, vi faccio giusto qualche nome e riderete con me. Sorondo, Domoraud, Fontolan, Colonnese, Brechet, Coco, Brncic, Vampeta, Farinos, Cauet, Okan, Sukur, Pacheco, Vivas... devo continuare?

Il Cagliari di Oliveira: proprio lui, Lulù. Il primo belga capace di segnare con continuità in Italia, facendo impazzire i tifosi sardi, ammaliati da un Pippo Pancaro ancora coi capelli e da Tovalieri-Muzzi, due esponenti mondiali della tamarria organizzata.

Potrei continuare citando il Perugia di Tovalier, il Venezia di Novellino, la Cremonese di Tentoni; e ancora il Parma di Scala e Tino Asprilia, il Napoli di Pino Taglialatela e l'Atalanta di Pippo Inzaghi. Ma non ce n'è bisogno, la Serie A è il campionato più bello del mondo.

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