Esperto di Calcio

20 giugno 2014

Brasile2014: no chance, England

Nel calcio, come nella vita, i miracoli non esistono. Possiamo parlare di coincidenze fortunate, ma per l'Inghilterra ne occorre più di una per non salutare il Brasile. Un risultato prevedibile, ampiamente pronosticato, perchè la nazionale dei tre leoni è squadra di tradizione, sì, ma ben poco temibile.
Dopo le superbie di inizio XX secolo, gli inglesi hanno sempre collezionato più figuracce che successi, con Hodghson al timone e quei 23 in rosa, a mio parere, non poteva essere altrimenti.

Tradizionalmente considerata una delle favorite, l'Inghilterra non sforna talenti cristallini da diversi anni. Certo, Lampard, Rooney e Gerrard sono grandi giocatori, ma non bastano per vincere un Mondiale o un Europeo. Occorre un'intera squadra al servizio del successo, con gente di personalità, carisma e classe in ogni reparto.
Nel 1990, nella rassegna italiana, i tre leoni erano davvero una squadra temibile. Non avevano Hart, Cahill e Wellbeck, ma leader come Shilton, Lineker e Platt, ed infatti se la sono giocati fino in fondo.
Nel 1996, durante il bellissimo Europeo inglese, potevano davvero ambire al successo. Giocando in casa avevano una spinta emotiva fuori dal comune e, soprattutto, una squadra colma di talento. Gary Neville, Paul Ince, Paul Gascoigne, Teddy Sheringham ed il fenomeno Alan Shearer. Anche in quel caso, nonostante tutto, è stata la Germania ad infrangere i sogni di successo dei britannici.
L'ultima Inghilterra degna di nota, infine, è datata 1998. Ai reduci del torneo continentale, infatti, aggiunsero Sol Campbell, david Beckham, Paul Scholes e Michael Owen. La generazione di fenomeni del '92 e Owen, di lì a poco Pallone d'Oro. Eppure, nonostante la grande squadra ed il bel gioco, è l'Argentina di Simeone, Batistuta e Veron a spuntarla, rispedendo mestamente l'Inghilterra oltre la Manica.

Nemmeno Capello, un sergente di ferro, è riuscito a ridar lustro alla compagine di
sua maestà, a mio parere era impensabile aspettarsi che ci riuscisse uno come Roy Hodghson. A maggior ragione con il materiale umano a sua disposizione, fatto di un "usato sicuro" un pò troppo attempato, ed una generazione non a livello delle aspettative. Non per una Nazionale che pretende di andare a vincere il Mondiale.
Come detto a inizio pezzo, io ai miracoli non ci credo. Le fortune degli uomini di sua maestà passano dalla nostra partita con il Costa Rica ed un fortutio incrocio del destino. L'aereo per l'Inghilerra, però, è già sulla pista pronto al rullaggio.

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